Quale università e quale corso di laurea frequenterai?
Frequenterò l’Università Cattolica del Sacro Cuore, per il corso di laurea “Economia delle Imprese e dei Mercati”.
Quale sogno per il tuo futuro ti ha spinto a questa scelta? Ti sei confrontato anche con la realtà del mondo del lavoro (o della ricerca)?
Economia è un vasto campo di studi ed opportunità: non saprei dire con esattezza a cosa ambisco, non tanto per un’assenza di prospettive, ma al contrario per le molteplici direzioni che si possono intraprendere, dalla ricerca al mondo lavorativo; sarà certamente d’aiuto affrontare esami, partecipare a stage, ascoltare gli addetti ai lavori. Purtroppo, a causa principalmente della pandemia, non mi è stato possibile confrontarmi con realtà lavorative, ma ho potuto seguire grazie ad alcuni seminari via internet docenti universitari e ricercatori per farmi un’idea di quale sia il pane quotidiano di un economista.
Quale ruolo ha giocato nella tua scelta e nel tuo cammino l’esperienza al Liceo San Raffaele?
Pur non avendo mai avuto come materia economia politica, trovo che una parziale influenza sia giunta da altri studi quali storia, filosofia, matematica: materie che mi hanno rispettivamente sottoposto all’osservazione di alcune dinamiche economiche, impartito una metodologia universale di indagine ed i giusti strumenti quantitativi per misurare alcuni di questi fenomeni.
Qual è l’eredità più forte che ti ha lasciato il San Raffaele? Quale il ricordo più bello?
Sono stati cinque anni ricchi ed intensi; i tanti spunti intellettuali ricevuti ed il carico di lavoro affrontato mi portano ad essere una persona dagli svariati interessi, disposta a sacrificarsi per conseguire gli obiettivi che si prefigge. Non solo: il liceo ha fornito negli anni anche molte attività extracurriculari, dal corso di teatro a quello di informatica; tante insomma le occasioni per conoscere meglio ragazzi di altre classi, abbattendo con estrema facilità le differenze di età. Il ricordo più bello è indubbiamente legato ad EYP (European Youth Parliament); aver raggiunto con altri 5 membri della scuola la fase nazionale del Parlamento Europeo Giovani (Trieste 19) è stato un traguardo incredibile, e la sessione in sé è stata fantastica: molti i ragazzi incontrati, ancor più i momenti divertenti e formativi, dal parlare in pubblico presentando le proposte della commissione cui si faceva parte (rigorosamente in inglese) fino alle serate in compagnia di tanti nuovi conoscenti.
Che cosa ti sentiresti di dire ai tuoi “colleghi” più giovani, che si trovano ora sui banchi del Liceo?
Ognuno affronta a proprio modo questo lungo percorso, ma un consiglio che mi sento di dare è di prendere quanto più possibile tutte le chances che il Liceo offre: se siete “affamati” e volenterosi, avrete la possibilità di partecipare a moltissime attività e ottenere grandi soddisfazioni. E soprattutto: è probabile che arriveranno momenti difficili, pieni di impegni, dove la scuola chiederà tanto da voi; non perdiate fede nelle vostre capacità, arriveranno presto momenti più sereni. Ricordiamo anche che la vita di un ragazzo non è solo scuola: siate bravi a decidere un tempo limitato ma altamente produttivo in cui studiare, in questo modo avrete moltissimo spazio libero per divertirvi con gli amici e proseguire con i vostri sport preferiti, parola di un amante del calcetto serale, passione a cui mai ho dovuto rinunciare durante questi anni!