FRANCESCA ROSI (diploma anno 2020-2021; intervista svolta a luglio 2021)
Quale università e quale corso di laurea frequenterai?
Il mio sogno per il prossimo anno è di poter intraprendere il corso di laurea in Medicina e Chirurgia, per il quale potrò affrontare il test di amissione a Settembre; un altro sogno nel cassetto, e quindi seconda opzione, è quella di frequentare il corso di laurea in Economia Aziendale e Management presso l’istituto Bocconi, per il quale ho sostenuto il test di ammissione a Ottobre del 2020.
Quale sogno per il tuo futuro ti ha spinta a questa scelta? Ti sei confrontata anche con la realtà del mondo del lavoro (o della ricerca)?
La mia prima scelta è nata proprio dalla possibilità di poter integrare l’aspetto umano a quello scientifico così da poter aiutare gli altri, non solo in senso puramente medico ma più olistico, anche a livello psicologico e personale. È proprio grazie all’alternanza scuola lavoro presso i laboratori dell’ospedale San Raffaele, organizzata dal liceo San Raffaele durante il mio terzo anno scolastico, che ho capito cosa vuol dire lavorare in campo medico, in particolare in quello della ricerca, fondamentale al giorno d’oggi, e che può diventare una delle numerose vie da intraprendere dopo la laurea in Medicina e Chirurgia. Successivamente grazie agli incontri organizzati dalla scuola con dei professionisti ho potuto confermare il mio interesse e desiderio di intraprendere un percorso di studi indirizzato verso le materie scientifiche; inoltre ho potuto affrontare alcuni argomenti appartenenti all’ambito medico, sanitario e di organizzazione delle risorse grazie anche a una materia particolare del nostro liceo, cioè la bioetica.
Infine è proprio durante quest’ultimo anno scolastico che ho potuto affrontare il tema della cura della persona e capire realmente quali sono le necessità dei pazienti, attraverso gli incontri sostenuti dai docenti delle tre facoltà dell’Università Vita-Salute San Raffaele, nel progetto “Liceali all’università: didattica e formazione per l’eccellenza”.
Quale ruolo ha giocato nella tua scelta e nel tuo cammino l’esperienza al Liceo San Raffaele?
L’esperienza al liceo San Raffaele è stata determinante per me, come credo per tutti i suoi studenti, soprattutto per il desiderio di intraprendere un percorso di studi che abbia sempre a cura la persona con cui ci relazioniamo: c’è sempre stato uno stretto legame tra il Liceo, l’Università e l’Ospedale, numerosi infatti sono stati gli incontri e le conferenze con i docenti e i medici del San Raffaele; sicuramente ciò mi ha avvicinato a un mondo con il quale non avevo mai avuto esperienza diretta, dal momento che nessuno dei miei parenti ha intrapreso un tale corso di studi.
Inoltre il ruolo fondamentale che la lingua inglese occupa nell’offerta formativa del liceo, in aggiunta alle numerose esperienze in ambito internazionale, ambito verso cui la scuola ha sempre mostrato particolare attenzione, mi permetterà in futuro diverse possibilità anche all’estero.
Qual è l’eredità più forte che ti ha lasciato il San Raffaele? Quale il ricordo più bello?
È grazie al Liceo San Raffaele che ho potuto comprendere l’importanza di non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, dagli imprevisti; mi ha insegnato ad accettare e a essere pronta ad affrontare nuove sfide a testa alta e a compiere nuove esperienze senza mai tirarsi indietro, le quali possono essere una grande fonte di ispirazione e crescita personale. In particolare durante il mio terzo anno di liceo ho potuto approfondire l’inglese attraverso due esperienze, che mai, proprio a causa del mio carattere riservato, avrei creduto di poter fare: il MUN, Model United Nations, e lo scambio culturale in Belgio; queste due esperienze mi hanno formata e fatta crescere sia da un punto di vista scolastico che personale, e per questo motivo non solo le porterò sempre con me, ma auguro a tutti i futuri studenti del Liceo di poterle fare.
Il Liceo San Raffaele mi ha poi dato le basi per costruire un metodo di studio costante da portare avanti nel tempo. Un esempio fondamentale riguarda proprio la lingua inglese, che abbiamo potuto studiare in modo eccellente, con il supporto di insegnanti madrelingua, per cinque anni. Fin dai primi anni abbiamo studiato le regole di grammatica, su cui, devo ammetterlo, ho avuto parecchie difficoltà, ma sono state proprie quelle cadute che mi hanno fatta crescere e mi hanno permesso di giungere a sostenere e articolare un discorso completo durante il Model United Nations.
Infine è proprio grazie a questo Liceo, e in particolare alla mia classe, che ho imparato cosa vuol dire aiutarsi e collaborare gli uni con gli altri. Sicuramente questo Liceo richiede grande impegno e ti pone dinnanzi a numerose difficoltà, ma negli anni ho scoperto che è possibile ritrovare una famiglia all’interno della propria classe, seppur non particolarmente numerosa, dove ognuno è pronto a sostenere l’altro, aiutandolo quando ne ha più bisogno, sia in ambito scolastico che personale.
Che cosa ti sentiresti di dire ai tuoi “colleghi” più giovani, che si trovano ora sui banchi del Liceo?
Il mio consiglio è quello di approfittare di questa esperienza nel nostro Liceo, che potremmo considerare sui generis per quanto riguarda le numerose possibilità che offre e garantisce, così come per il rapporto che si instaura tra gli studenti e il corpo docenti, sempre disponibile e molto professionale: gli anni passano velocemente e presto vi troverete alla cena di classe dopo la vostra maturità, non sprecate nessuna possibilità e nessuna esperienza che il Liceo vi offre, neppure quelle che sembrerebbero più lontane dai vostri interessi e dal vostro carattere. Confrontatevi sempre con i vostri professori, che non sono semplicemente posti per travasarvi le loro conoscenze ma per un confronto e dunque per crescere insieme a voi, sono pronti a consigliarvi e a sorreggervi ogni qualvolta ne abbiate bisogno.
Il tempo è poco, anche se cinque anni sembrano molti, soprattutto in questo periodo in cui non si sa se vi vedrete ogni giorno sui banchi di scuola, così da poter crescere insieme, oppure sullo schermo del computer, dunque non tiratevi mai indietro di fronte a ogni possibilità e occasione di conoscere e sperimentare nuove cose. Siate sempre ambiziosi e non accontentatevi mai della banalità.